Bondora: provata la piattaforma per i prestiti p2p

Bondora è una piattaforma di prestito al consumo peer-to-peer nata nel 2008 che permette di effettuare prestiti direttamente a persone di alcuni paesi europei, in particolare Estonia, Spagna e Finlandia.
Bondora è una delle più grandi piattaforme di prestito p2p tra pari in Europa con oltre 100mila investitori, con 400 milioni di euro investiti.

Anche grazie alle recensioni più o meno interessate di giovani influencer o siti di “consigli finanziari” ha avuto un notevole successo, dovuto anche agli alti tassi di guadagno che promette.
Ma quali sono i rischi? seguici per sapere come funziona e se può fare al caso tuo!

Puoi anche vedere come sta andando il nostro investimento di prova di cui aggiorneremo periodicamente la situazione.

Come funziona Bondora

Bondora promette di trasformare un investirore in una banca, permettendogli di prestare il proprio denaro a chi ha bisogno di liquidità per vari utilizzi ma soprattutto il credito per il consumo.
Si tratta di una piattaforma di social lending che unisce le esigenze di chi ha bisogno di denaro a chi invece puù prestarlio, bypassando così le banche tradizionali.
Ma prestare denaro direttamente comporta l’analisi del rischio creditizio dei clienti, per questo Bondora assegna un rating ai suoi prestiti passando da AA a HR.
HR rappresenta un rischio elevato, mentre AA è il più sicuro, un po’ come avviene per le grandi agenzie di rating che li assegnano a nazioni e aziende.
Ma per prestare denaro non dovremo per forza vagliare il rating e l’affidabilità delle persone che chiedono i prestiti, perchè esistono die modi d’investimento di cui il più semplice è alla portata di tutti.

Due metodi di investimento molto diversi

Bondora offre sostanzialmente due metodi per investire uno automatico meno rischioso chiamato Go and grow e uno manuale più rischioso ma che può essere ben più remunerativo.

Go and Grow ha un rendimento fisso del 6,75% annuo, che in questi periodi di tassi d’interesse prossimo o a zero rappresenta un valore piuttosto elevato difficile da ottenere con cedole obbligazionarie o dividendi azionari, come sa bene chi frequenta abitualmente le piazze finanziarie.
Interessante anche il fatto che gli interessi sono calcolati giornalmente e che non ci siano limiti alle somme che si possono investire, potendo partire così anche da importi bassi, oppure impostare un Pac mensile.

La seconda possibilità è di gestire i prestiti manualmente, che si suddivide in due opzioni quella base chiamata Portfoglio manager e quella Portfolio Pro che da totale controllo sui prestiti.
Nel primo caso si tratta fondamentalmente di un dispositivo di scorrimento che ti consente di settare i tuoi rendimenti, con un capitale principale fisso, un deposito mensile e un orizzonte di investimento.
Potrai scegliere il rating dei prestiti e il rischio che sarai disposto a correre visualizzati su una barra verde come questa:

Come avrai capito si tratta di un approccio semplificato ai prestiti, che permette con la selezione di includere o escludere contatti più o meno rischiosi, più il cursore sarà a destra più sarai disposto a correre rischi ma anche le perdite di capitale saranno più frequenti.
Prestiti più rischiosi garantiranno rendite superiori che vedrai stimate nella casella verde sulla sinistra.

Il discorso si complica con l’opzione Portfolio pro, dove avremo totale libertà di scegliere a chi prestare il nostro denaro depositato, scegliendo nelal lista di quelli disponibili tramite una serie di filtri impostabili, come nazione, classe di rischio, durata e rendimento previsto.
Questa opzione è consigliata solo a investitori esperti.

Come iniziare su Bondora aprendo un conto

Per la nostra prova abbiamo aperto un conto su Bondora, la procedura è molto semplice e veloce:

  • Collegati al sito (con questo link avrai anche 5 euro di bonus)
  • Crea il tuo account inserendo mail e dati
  • trasferisci il denaro utilizzando un bonifico bancario Sepa
I dati da immettere per fare il bonifico a Bondora

Capirne di più: le statistiche su Bondora

Il sito mette a disposizione delle statistiche pubbliche sull’andamento della situazione, con dati interessanti per chi vuole gestire personalmentei prestiti come ammontare medio dei prestiti, durata, il tasso d’interesse medio e il ritorno netto medio.

I dati presenti sono molti e sono visibili a tutti raggiungendo questo indirizzo.

I rischi dei portfoli e dei prestiti

I portfogli di Bondora sono iliquidi e difficili da rivendere?
A parte Go & Grow che può essere liquidato rapidamente senza problemi, le altre soluzioni sono piuttosto illiquide: i prestiti durano generalmente diversi anni.
C’è un mercato secondario, ma non è così sempre così attivo, e nel caso in cui si voglia sbarazzarsi di prestiti in ritardo con i pagamenti, è necessario “svendere” le proprie quote; è possibile, ma è difficile.
Bondora non ha una garanzia di riacquisto, che da un lato è premiata da interessi molto più elevati, ma dall’altro significa che devi correre un rischio molto maggiore.

Diciamo che investi 10000 euro con un portafoglio di rischi tipico, come fai a sapere quale quota dei tuoi prestiti sarà inadempiente? Cosa succede dopo il default (recupero crediti)? La durata del prestito può essere di anni, ma anche la riscossione del debito può durare a lungo.
Quindi, come prevedere il tuo flusso di cassa futuro? “Non è per niente facile”, è la risposta.
Per prevedere il tasso di rendimento a lungo termine, è necessario disporre dei tassi di interesse, indovinare la percentuale di capitale che verrà ritardata, comprendere l’efficienza di recupero e gli interessi del periodo di recupero.
Questi variano in base al Paese.
A seconda della durata del prestito in cui hai scelto di investire, questo potrebbe richiedere anni.
E se si volessero avere subito indietro i soldi prestati? questo non è possibile a meno di ricorrere al cosiddetto mercato secondario, che alcuni utenti dicono sia piuttosto illiquido, anche se non l’ho provato perché per la prova mi sono limitato a lasciare crescere giorno per giorno il capitale nel portafoglio Go & Grow.

Facendo delle ricerche, abbiamo visto che diversi investitori hanno puntato su una strategia di prestiti con rating F che hanno ottenuto i risultati migliori considerando gli interessi e le inadempienze, quindi il mio portafoglio ha molti di questi.
Naturalmente ci si deve aspettare che una fetta del portafoglio sia in ritardo, ma gli alti tassi di interesse dovrebbero coprirle.

Come sta andando l’investimento

A distanza di poco più di un anno (giugno 2020) dall’inizio del nostro investimento simbolico in Bondora, i 100 euro iniziali sono diventati ad inizio agosto 2021 107,81 con un rendimento reale del 6,75% come promesso dal gestore.
Ecco lo specchietto riassuntivo della sitazione:

Da notare la maturazione degli interessi giorno per giorno, che essendo subito reinvestiti automaticamente, aumentano di fatto l’interesse percepito in un anno.

Aspetti fiscali: i guadagni vanno dichiarati?

Le somme guadagnate annnualmente con gli interessi vanno dichiarate al fisco perchè Bondora è una società estera che opera su mrcati esteri, e non è ancora iscritta al registro delle società autorizzate da Banca d’Italia, che possono fungere da sotituto d’imposta e prelevare direttamente il 26% sugli interessi maturati.

In questo caso dovremo quindi dichiarare i guadagni annuali nel 730 e pagheremo le tasse in base al nostro scaglione di reddito Irpef, che può essere anche inferiore al 26%, il primo infatti è al 23%.
Niente di difficile, sul sito di Bondora c’è una parte Dichiarazioni, che serve proprio a questo, e presenta un riassunto della situazione fiscale annuale da utilizzare per la dichiarazione.
Maggiori informazioni le potete leggere su Ipsoa, e qui, la materia è chiaramente in evoluzione.

Considerazioni finali

Abbiamo aperto il conto su Bondora con estrema facilità, parcheggiando una piccola somma per vedere giorno per giorno maturare gli interessi con Cash and Grow al 6,75%. La piattaforma è funzionale e in questo caso il rischio si riduce a quello del gestore, che ha alle spalle 12 anni di storia.
Questa è una delle piattaforme più vecchie e le probabilità che vada in bancarotta sembrano al momento piuttosto scarse, e questa è una cosa molto positiva.
Vedrai anche che la piattaforma ha un punteggio alto su Trustpilot con quasi l’80% di recensioni positive.

Come in qualsiasi investimento però il “premio” è legato al rischio che si vuole correre, nel caso si volesse operare con i portafogli personalizzati, la performance del portafoglio dipenderà da due fattori che non puoi controllare completamente: quanto l’algoritmo di rating del rischio di Bondora è accurato nel prevedere la capacità di un debitore di rimborsare il prestito e il processo di recupero che è comunque abbastanza efficiente nel recupero dei crediti in sofferenza.

Bisogna però tenere presente che anche nel caso di Cash and grow i rischi dell’emittente sono medio-alti per la natura stessa dell’attività che è piuttosto rischiosa:

  • Il prestito medio è di soli 2500 euro e la durata media di 50 mesi
  • Colpisce il tasso medio d’interesse molto elevato che è intorno al 32% che in Italia sarebbe un tasso usuario e quindi vietato
  • Questo vuol dire che i soggetti che richiedono prestiti a Bondora molto probabilmente hanno dififcoltà a ottenere normali prestiti dalla banche a tassi inferiori perchè hanno scarse garanzie
  • Circa il 30% ha ritarsi nei pagamenti e il 19% è andato oltre i 6 mesi
  • Questa percentuale di crediti “deteriorati” è decisamente più alta rispetto alle normali banche dove si attesta tra il 3% e l’8%

In sintesi Bondora può essere un’interessante alternativa in tempi di vacche magre sui rendimenti soprattutto per l’investitore a lungo termine.
D’altra parte però non viene data alcuna garanzia su come funziona la valutazione del rischio o su come funzionerà il processo di recupero di Bondora.

Quindi, per questi motivi, e dal momento che il nostro portafoglio con Bondora non ha avuto finora problemi, assegno quattro stelle ⭐⭐⭐⭐.
Non è una piattaforma adatti a tutti, e non consiglierei mai di mettere una percentuale più elevata del 5/10% del proprio portafoglio in sistemi P2P.


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